Ostriche e Birra

Cari amici Beerlovers, con un sacco di entusiasmo vi invitiamo a una serata di degustazione davvero strepitosa qui da Tripel B: birra e ostriche!

 

 

UN’ANTICA TRADIZIONE

 

 

L’incontro tra ostriche e birre ha origini molto lontane: è un abbinamento che risale a una lunga e lontana tradizione. In Irlanda è un’usanza che dura ormai da due secoli. Nel XIX secolo nei pub irlandesi si era soliti servire ostriche accompagnate tendenzialmente da birre scure, le “Stout”. Così come in Bretagna e in Normandia, dove sorseggiare birra scura stuzzicando ostriche era quasi una normalità.

 

Pensate che in Bretagna il consumo di ostriche risale addirittura all’epoca dei Romani.

Inizialmente si trattava di due prodotti economici pressochè alla portata di tutti. Essendo anche ricchi di sostanze nutrienti venivano consumati insieme molto spesso, proprio come ai giorni d’oggi usiamo fare quando stuzzichiamo patatine e snack.

Dopo la seconda metà del 1800, in seguito ad un’eccessiva pesca di ostriche il prodotto diventò sempre più raro, posizionandosi fra le leccornie culinarie dei ceti più abbienti. Nel 1850 Napoleone III fece addirittura promulgare un editto che ne vietava la pesca dal 1 maggio al 31 agosto, ossia durante la loro stagione riproduttiva.

 

Abbiamo pensato di farvi fare un tuffo nella tradizione, riscoprendo un sapore antico e un abbinamento complesso, intenso e quasi magico, grazie al fascino e al gusto che questo sensuale frutto di mare riesce a regalare.
Esistono molte specie di ostriche, ognuna ha un ritmo di crescita diverso, sono sempre diverse nella forma, nel colore, nella grandezza, nella carnosità, nelle sfumature odorose, nelle sensazioni tattili e gustative.

 

Abbiamo scelto tre diverse qualità di ostriche.
Tutte molto diverse tra loro. Tutte deliziose per motivi differenti.

 

Fines de Claire Verte

Le Fines de Claire Verte arrivano dalla Bretagna, e sono uniche nel loro genere. Pensate che nei più rinomati ristoranti parigini viene chiamata “la regina delle coste Francesi”. E infatti la Fine de Claire Verte è riconosciuta ufficialmente di “qualità superiore” dal Ministero Francese dell’Agricoltura.
Alla vista ha un caratteristico colore verde, dato dall’alga “navicule bleue” presente nei claire. Si tratta di una peculiarità esclusiva della sua zona di produzione, che oltre al colore dona a questo tipo di ostrica un gusto unico ed irripetibile. Al primo assaggio saremo catturati da un gusto inaspettato: inizialmente una forte sapidità, che si trasforma dopo poco in un sapore più ferroso e intenso, simile all’erborinatura dei migliori formaggi francesi. Provatela e ne adorerete il gusto profondo e persistente.

 

Ostrica Piatta Belon

L’ostrica Piatta Belon deve il suo nome alle profondità del fiume Belon in Bretagna.
Tutte le ostriche Belon sono prodotte con metodi totalmente naturali e allevate nella baia di Mont Saint Michel: uno dei pochi posti in Francia che permette all’ostrica piatta di crescere in modo naturale e totalmente immerso nell’acqua. Proprio il fatto che le ostriche non vengano mai a contatto con l’aria conferisce al prodotto caratteristiche uniche.
Sapidità media e sapore ferroso, che lascia poi in bocca un retrogusto di fungo porcino, muschio e nocciola, conferito dalle acque eccezionali della baia, ricche di iodio ed altamente ossigenate. La sua conchiglia è piatta, simmetrica e tondeggiante. La sua polpa è decisamente carnosa. Al palato dona una delicatezza eccezionale e un connubio esplosivo tra salmastro ed essenza di sottobosco.

 

La Perla di Normandia

La “Perla di Normandia” è un’ostrica speciale raffinata e gustosa allevata in Normandia, prima regione produttrice di ostriche della Francia grazie al clima e al mare che infrange queste coste, e che ha da sempre spinto gli abitanti del luogo a specializzarsi nella commercializzazione di questi speciali molluschi.
L’ostrica di Normandia è un’ostrica concava di sapore leggermente iodato, con una polpa molto carnosa e un gusto persistente dato dalla ricchezza del plancton prodotto dalle maree più alte d’Europa (fino a 13 m).

 

Le assaggeremo con diversi tipi di birra: ognuno di loro conferirà a questa degustazione un’esperienza unica. Ecco qualche anticipazione sugli stili di birre che abbiamo scelto per la serata…

 

 

LE BIRRE CHE ABBIAMO SCELTO

 

 

Oyster Stout

Per iniziare, il tradizionale abbinamento: la Stout. Un tipo di birra scura caratterizzata da schiuma abbondante e cremosa, prodotta con orzo torrefatto e aggiunta di caramello.
Le ostriche più salate si abbinano perfettamente con stout secche dai malti fortemente tostati, poichè l’acidità e l’amaro della birra presenti nelle note tostate di una pinta di nerissima stout esaltano i sapori del mare e si legano bene con la salinità e la carnosità dei molluschi. Per questa speciale degustazione di ostriche e birra vi faremo assaggiare una variazione della classica Stout: l’Oyster Stout, una derivazione ottenuta aggiungendo i molluschi direttamente nella fase di mashing. La componente salina e salmastra dei molluschi si incastra perfettamente con il retrogusto dei sapori tostati provenienti dal malto.

 

Oud Bruin

Assaggeremo le ostriche anche con una Oud Bruin: birra a fermentazione mista tipica delle Fiandre dal carattere particolare: dolce e acidula allo stesso tempo.
Tradizionalmente una Oud bruin (“vecchia scura”) si presenta con colore scuro, poca carbonazione e moderata acidità, oltre a dimostrare un corpo medio-leggero e un tenore alcolico altrettanto moderato. La luppolatura è delicata, usata più come conservante che come aromatizzante. Il processo di invecchiamento è molto lungo, arriva anche a un anno intero. La seconda fermentazione richiede infatti fino ad un mese di tempo ed è seguita da un affinamento in bottiglia che può durare alcuni mesi.

 

Gueuze

Deliziamoci il palato con un abbinamento straordinario fra ostriche e birra: affiancheremo al mollusco una Gueuze, birra tipicamente aspra e acidula, ricca di sapori e aromi complessi.
Le birre Gueuze sono un blend di più annate di Lambic, dove il Lambic più giovane attiva una nuova fermentazione in bottiglia donando al prodotto finale una morbidezza ed un gusto unico, più piacevole del semplice Lambic.
Le birre Lambic, non sono né a fermentazione alta, né a fermentazione bassa, ma a fermentazione spontanea con lieviti selvaggi presenti nell’aria. Viene prodotta principalmente in una regione specifica del Belgio e, al contrario delle altre birre che sono fatte fermentare utilizzando ceppi di lievito accuratamente selezionati per lo scopo, in questo caso il mosto di birra viene esposto ai lieviti selvatici e ai batteri autoctoni della valle della Senne (Pajottenland).

 

Lager artigianale

Altro abbinamento che vi proporremo nel corso di questa specialissima degustazione qui da Tripel B sono le ostriche assaggiate con una speciale Lager artigianale, non filtrata e non pastorizzata. Potremo gustare l’autentico sapore di questo stile che per la sua “facilità” è diventato patrimonio dell’industria che spesso lo ha banalizzato e snaturato. In realtà la “lager” (il termine deriva dal tedesco “lager” che indica i magazzini, le cantine in cui veniva messa a maturare) che asseggeremo ha un gusto di malto complesso e amaro tendenzialmente forte, ma pulito. Luppoli in evidenza e retrogusto fresco e persistente.

 

Birra Champagne

Ultimo sensazionale abbinamento, che non poteva mancare, è con le birre Champagne, la cui superba eleganza mette insieme sensazioni fruttate e speziate e si sposa stupendamente con la persistente sapidità di alcuni tipi di ostriche.
Vi faremo assaggiare una birra unica nel suo genere perché oltre ad essere rifermentata in bottiglia con lievito di Champagne è fatta maturare con il metodo classico, o méthode champenoise, che prevede il lento e magico procedimento a cui sono sottoposti i migliori Champagne francesi.
Durante la fase del remuage le bottiglie sono disposte su appositi cavalletti (pupitres), che tengono il collo più in basso rispetto al fondo della bottiglia; la continua rotazione della stessa fa depositare le fecce dei lieviti esausti (che sono stati prodotti dalla fermentazione in bottiglia) sul tappo. Questo deposito è eliminato nell’ultima fase della lavorazione (dégorgement) che consiste nel congelare il collo della bottiglia e nel togliere il tappo, in modo che il deposito fuoriesca, spinto dalla pressione. A questo punto il contenuto viene rabboccato e la quantità di zucchero del rabbocco determina le caratteristiche finali della birra.

 

Vi aspettiamo Martedì 30 Ottobre, qui da Tripel B (via Valprato 68, Torino), per vivere insieme questa magica degustazione, riscoprendo tradizioni antiche e immergendoci in sapori nuovi, intensi e unici.

 

 

INFORMAZIONI SULLEVENTO OSTRICHE & BIRRA

 

 

Martedì 30 ottobre

Inizio degustazione: ore 20.30 in punto

Tripel B @ Docks Dora, via Valprato 68/52, Torino

Email: [email protected] | T: +39 011 2386190

Evento Facebook

 

5 meravigliose ostriche francesi dal celebre “Coquillage” con 5 birre belghe.

Costo: 30€

Registrazioni CONSIGLIATE causa POSTI LIMITATI: http://bit.ly/2pKISSo

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